Perchè un osservatorio sull'autismo?

L'incidenza delle patologie ricadenti nello spettro autistico è sicuramente in costante aumento. 
Se da una parte grandi passi vengono fatti nella direzione dell'inclusione e della riabilitazione cognitivo comportamentale, dall'altra sono pochi i traguardi applicati in materia di prevenzione e identificazione dei percorsi metabolici che possono contribuire a molti dei sintomi che chi ne soffre sperimenta giornalmente.
Il ventaglio dei servizi offerti dal sistema sanitario nazionale permette di affrontare il percorso riabilitativo, didattico e sociale per migliorare la qualità di vita per mezzo del raggiungimento del maggior numero di autonomie e di una migliore inclusione. In questo ambito una moltitudine di associazioni e cooperative. nate da esigenze specifiche di molte famiglie. integrano spesso in modo capillare ed efficace tale offerta.
Dal punto di vista biomedico, il mondo accademico è un continuo fermento e sono innumerevoli gli studi e ricerche condotte per stabilire i diversi legami genetici, metabolici e ambientali con le varie patologie che compongono lo spettro autistico.
In questo panorama sono nate molte realtà integrative o alternative che offrono protocolli riabilitativi e biomedici promettendo senza mezzi termini guarigioni o notevoli miglioramente in risposta alle più svariate ipotesi diagnostiche e con soluzioni spesso discutibili e dispendiose.

Ma qual'è la situazione reale? 
Qual'è la percezione rispetto alle varie realtà che si affacciano a questo mondo e l'incisività di tutti questi interventi nel migliorare la qualità di vita delle famiglie con figli nello spettro?
Quali sono i reali risultati, rispetto alle aspettative, valutati da chi ha utilizzato questi protocolli?

Il nostro osservatorio si pone questi e molti altri interrogativi tentando di valutarne, tramite l'esperienza comune, l'efficacia, l'incisività, la pericolosità e tanto altro.

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